facebook twitter  

Studi 360


Super User

Super User

Mediazione del conflitto

Pubblicato in: Aree: Topic |

I conflitti rappresentano un segnale importante di qualcosa che, all'interno di una relazione, è divenuto disfunzionale e deve essere modificato, ma è contemporaneamente un'opportunità per sviluppare e migliorare i rapporti reciproci: è il modo in cui il conflitto viene affrontato a stabilire se questa opportunità è colta o no. La mediazione si inserisce in questo scenario come procedimento per facilitare la risoluzione di conflitti per mezzo di un terzo imparziale che sia accettato dalle parti in conflitto. Il mediatore aiuta a chiarire i processi che sostengono le posizioni conflittuali mettendo in evidenza modalità' relazionali e comunicative disfunzionali.

Esperienze di gruppo in cui i partecipanti sono accomunati dallo stesso problema e dunque si riuniscono periodicamente per parlare, condividere ed aiutarsi reciprocamente.
I problemi possono essere fisici, legati a una malattia (es. gruppo pazienti oncologici), possono essere inerenti comportamenti di dipendenza, riguardare esperienze di lutto (Gruppi AMA sull'elaborazione della perdita).
I gruppi di Auto Muto Aiuto possono coinvolgere pazienti e/o i famigliari di pazienti in carico ai diversi servizi
Solitamente i gruppi sono condotti da uno o due facilitatori che hanno il compito di agevolare i processi di crescita e di cambiamento del gruppo.
I facilitatori non devono obbligatoriamente avere una formazione psicologica e i partecipanti possono frequentarsi al di fuori del gruppo, anzi uno degli obiettivi dei GAMA è proprio quello di utilizzare il gruppo per consolidare nuove relazioni e condividere esperienze all'esterno.

Metodologia che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra per ristabilire l'equilibrio eccitatorio/inibitorio, provocando così una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali. Si basa su un processo neurofisiologico naturale, legato all'elaborazione accelerata dell'informazione.
L'EMDR vede la patologia come informazione immagazzinata in maniera disfunzionale, solitamente in conseguenza di un evento "traumatico" che disturba l'equilibrio eccitatorio/inibitorio necessario per l'elaborazione dell'informazione, che resta così "congelata" nella sua forma ansiogena originale, nello stesso modo in cui è stata vissuta. I movimenti oculari saccadici e ritmici, usati con l'immagine traumatica, con le convinzioni negative e con il disagio emotivo associati facilitano la rielaborazione dell'informazione fino alla risoluzione dei condizionamenti emotivi.
Modalità terapeutica elettiva per il trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS), attualmente è un metodo ampiamente utilizzato per il trattamento di varie patologie e disturbi psicologici in tutte le età della vita.
L'EMDR è usato fondamentalmente per accedere, neutralizzare e portare ad una risoluzione adattiva i ricordi delle esperienze traumatiche che stanno alla base di disturbi psicologici attuali del paziente:

  • piccoli e grandi traumi subiti nell'età dello sviluppo;
  • eventi stressanti nell'ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia cronica, conflitti coniugali, cambiamenti di vita);
  • eventi stressanti al di fuori dell'esperienza umana consueta quali disastri naturali (terremoti, inondazioni) o provocati dall'uomo(incidenti, violenze).

DanzaMovimentoTerapia

Pubblicato in: Aree: Topic |

"Disciplina finalizzata a promuovere l'integrazione fisica, emotiva, cognitiva e relazionale, la maturità affettiva e psicosociale e la qualità della vita della persona, mediante il linguaggio del movimento corporeo e il processo creativo" (definizione dell'APID - Associazione Professionale Italiana DanzaMovimentoTerapeuti – www.apid.it).
Elemento fondamentale è l'utilizzo del gruppo come luogo privilegiato di intervento, anche se è possibile lavorare in setting individuali, qualora la situazione lo richieda.
I campi applicativi della DMT sono diversi e differenziabili in funzione del contesto e della tipologia di utenza cui è diretto l'intervento.
La DMT si configura come modalità di trattamento multifunzionale, finalizzata all'integrazione fisica-emotiva-cognitiva dell'individuo, alla sua maturazione affettiva e psico-sociale e allo sviluppo del potenziale creativo. La Danza genera un'esperienza globale che è al tempo stesso corporea, psichica, relazionale e transpersonale ed è indispensabile in un lavoro orientato alle trasformazioni evolutive, soprattutto nei casi in cui lo sviluppo incompleto dei processi di simbolizzazione o una grave regressione rendono insufficiente il ricorso a forme di trattamento basate sul linguaggio verbale e sulle capacità logico-analitiche.

  • Ambito clinico:
    • sedute individuali;
    • gruppi terapeutici monosintomatici rivolti a persone con situazioni psicopatologiche significative (psicosi cronicizzate, tossicodipendenze, disturbi alimentari, disturbi di personalità ecc.) o con situazioni di malattia cronica o degenerativa (malattie oncologiche, sclerosi multipla, cardiopatie ecc.);
    • gruppi terapeutici polisintomatici rivolti a situazioni psicopatologiche diversificate (disturbi d'ansia, depressioni lievi, disturbi somatoformi, lievi disturbi di personalità ecc.).
  • Ambito riabilitativo:
    • gruppi riabilitativi (riabilitazione psicosociale) con bambini, adolescenti, adulti ed anziani portatori di diverse problematiche (disagio psichico, disabilità, situazioni di malattia cronica ed altre situazioni che necessitano di un intervento di riabilitazione).
  • Ambito educativo e preventivo:
    • gruppi educativi/espressivi rivolti a bambini e adolescenti;
    • gruppi psicoeducazionali rivolti a genitori e adulti in genere.
  • Ambito formativo:
    • gruppi formativi rivolti al personale socio-educativo e sanitario;
    • gruppi di formazione aziendale.
  • Ambito della promozione del benessere bio-psico-sociale:
    • gruppi espressivi per la promozione della salute e del benessere.

Psicodramma analitico

Pubblicato in: Aree: Topic |

Si tratta di una metodologia gruppale, utilizzabile in ambito sia psicoterapeutico sia formativo, che si avvale della rappresentazione scenica come strumento che facilita il riconoscimento delle dinamiche personali e favorisce la possibilità di creare un'interazione più armonica tra le esigenze intrapsichiche e le richieste della realtà esterna.
La drammatizzazione dei propri contenuti permette di avviare, in un contesto più protetto e rassicurante di quello offerto dalla vita quotidiana, un vero e proprio dialogo fra le diverse dimensioni di sé e della propria vita.
Attraverso la sperimentazione diretta dei vissuti interiori, l'individuo, di qualsiasi età, perviene a un più alto livello di consapevolezza di sé e di fiducia nelle proprie possibilità, e può superare i blocchi che gli impediscono di manifestare se stesso con spontaneità. La riscoperta delle proprie potenzialità rende più fluida e creativa, quindi soddisfacente, la relazione con se stesso e con gli altri e allarga i confini delle possibilità di realizzazione personale.
Nello spazio in cui la sessione di psicodramma si svolge, la persona si immerge nel suo mondo interiore e "gioca" rendendo concrete le sue rappresentazioni mentali: ascolta le diverse parti del suo mondo interno, entra in contatto con le relazioni significative della sua vita, apre un dialogo con i suoi dubbi e le sue insicurezze, formula le sue domande, indaga le sue capacità, sperimenta i suoi blocchi, si confronta con i suoi desideri, prende contatto con i propri bisogni spesso per la prima volta. Attraverso il "gioco", che si concreta nell'entrare nel mondo rassicurante del "come se", si facilita così un dialogo interno che rende possibile scoprire soluzioni creative ai conflitti con se stesso e con il mondo esterno, trovando stimoli, conferme e "riletture".