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Studi 360


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Bullismo e cyberbullismo

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Con questi termini ci si riferisce a tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito "bullo" (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole, la vittima.
Secondo le definizioni date dagli studiosi del fenomeno, uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo (non si fa quindi riferimento ad un singolo atto), alle azioni offensive messe in atto deliberatamente da uno o più compagni.
Quando tali azioni vengono perpetrate attraverso i Social Network si parla di cyberbullismo, fenomeno sempre più diffuso oggigiorno.

Organizziamo:

  • seminari informativi e di sensibilizzazione rivolti a genitori e insegnanti;
  • incontri di prevenzione o trattamento nelle classi;
  • progetti nelle scuole con il coinvolgimento di docenti, alunni,  genitori e personale ausiliario;
  • interventi di media education per prevenire fenomeni di cyberbullismo.

Inoltre ci occupiamo di sostegno psicopedagogico sia per le vittime che per gli autori di bullismo e le loro famiglie.

 

Formazione aziendale

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Si tratta di un ambito specifico della formazione che riguarda, all'interno di un sistema produttivo, l'area di sviluppo delle risorse umane, nelle due diverse e parallele accezioni: aumento delle conoscenze e miglioramento del clima di lavoro.
La formazione si attiva solitamente quando un'azienda attraversa un cambiamento, una ristrutturazione e/o vuole dare al proprio personale (risorse umane) delle competenze nuove e diverse dal passato.

Si tratta di un metodo di lavoro, individuale e/o di gruppo, che ha lo scopo di creare uno spazio/tempo nel quale un operatore o una equipe possano riflettere sul loro operato. Nelle sue diverse possibili modalità di attuazione, essa rappresenta una dimensione necessaria per condividere e orientare il proprio expertise, permettendo di raggiungere e mantenere un adeguato grado di efficacia ed efficienza dei propri interventi.
La supervisione consente di esprimere, comunicare ed entrare in contatto in modo protetto con gli aspetti emotivi connessi al lavoro e con i nodi critici della relazione con gli utenti e con le organizzazioni in cui si è inseriti, creando un'occasione organizzata e "pensata" per riflettere su come intervenire nei vari contesti, mantenere un adeguato livello motivazionale e prevenire fenomeni di burnout.
La supervisione, fornendo la possibilità di elaborare la propria esperienza, costituisce un momento significativo di formazione e sviluppo professionale e rappresenta una forma di tutela indispensabile per la salute degli operatori impegnati in professioni di aiuto e, di conseguenza, anche per quella delle persone con le quali lavorano.

Lo stress è un fenomeno che può riguardare ogni luogo e ogni lavoratore, indipendentemente dalle dimensioni aziendali o dalla mansione svolta. Individui diversi possono reagire differentemente a situazioni simili, poiché lo stress infatti "non è uno stimolo, non è neppure una risposta, è parte di un sistema complesso e dinamico di interazione dell'individuo con il proprio ambiente" (Lazarus, 1966), è quindi dipendente dal significato attribuito allo stimolo sulla base di processi percettivi individuali.
La valutazione dei fattori di rischio stress lavoro-correlato deve avvenire secondo quanto previsto dall'art. 28, comma 1-bis del Decr. leg.vo 81/08 e successive modifiche, che rinvia alle indicazioni della Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro emanate il 18/11/2010 e quindi di fatto operative: il documento indica un percorso metodologico che rappresenta il livello minimo di attuazione dell'obbligo di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato per tutti i datori di lavoro pubblici e privati. Tale valutazione è parte integrante della valutazione dei rischi e viene effettuata (come per tutti gli altri fattori di rischio) dal Datore di Lavoro avvalendosi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) con il coinvolgimento del medico competente e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS/RLST).
Affrontare il problema dello stress lavoro-correlato può portare ad una maggiore efficienza e ad una migliore salute e sicurezza sul lavoro, con il conseguente beneficio economico e sociale per le imprese, per i lavoratori e per l'intera società.
Se, attraverso la valutazione, viene identificato un problema di stress da lavoro, occorre agire per prevenirlo, ridurlo o eliminarlo. Spetta all'imprenditore la responsabilità di definire misure appropriate, che debbono essere portate avanti con la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti e con le competenze necessarie per attivare un cambiamento. Entra qui in gioco lo psicologo consulente esterno come figura che si occupa della realizzazione del processo di valutazione e delle eventuali successive azioni di prevenzione o di riduzione del livello di rischio.

Progetto Maipiufumo

Il trattamento psicoterapeutico integrato breve della dipendenza da nicotina è rivolto alle persone con dipendenza da nicotina che abbiano una sufficiente motivazione al cambiamento. Il trattamento è frutto di anni di studio e applicazione ed integra conoscenze, contributi e strumenti che provengono dalle Neuro-Scienze, dalla Psicodiagnostica, dalla Psicologia Dinamica, dalla Programmazione Neuro Linguistica, dall'EMDR (linkare?), dal Rilassamento Dinamico Progressivo, dall'Approccio Transteoretico e dalla Naturopatia.
Dopo una prima fase di valutazione e di psico-educazione, chi fuma viene aiutato ad individuare e modificare le convinzioni e gli schemi che mantengono imprigionati nella dipendenza dalle sigarette. Successivamente, attraverso l'installazione e il potenziamento delle risorse psicologiche e l'apprendimento di nuove abitudini comportamentali, chi fuma sviluppa una nuova visione di sé e del proprio comportamento, insieme alla forza di potersi astenere dal fumo senza eccessivo sforzo o senso di sacrificio e ritrovando invece un migliore grado di autostima e una sensazione di libertà e benessere.
Il trattamento non si limita ad intervenire sulla dipendenza fisica dalla nicotina, ma analizza le componenti psicologiche della dipendenza e mira ad attivare le potenzialità di ogni persona. Sono richieste mediamente sei - otto sedute esclusivamente individuali che si svolgono nel corso di alcune settimane. A chi fuma viene richiesta una partecipazione attiva al fine del mantenimento del successo dell'intervento. Le eventuali ricadute possono essere risolte rapidamente se il paziente contatta tempestivamente il professionista.