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Studi 360


Bambini e Adolescenti

Saper riconoscere e valorizzare le potenzialità evolutive è una condizione necessaria per sostenere il processo di crescita nei diversi momenti della vita.

Ci sono fasi dello sviluppo nelle quali i bambini possono manifestare degli atteggiamenti che preoccupano i genitori e li pongono di fronte a difficoltà sia nella loro comprensione, sia nella ricerca cercare delle strategie per affrontarli.

Esempi di queste situazioni le possiamo trovare nella vita di tutti i giorni.

Al momento dei pasti a volte i bambini si rifiutano di mangiare, accettano solo determinati cibi, possono impiegare molto tempo o divorare voracemente quello che hanno nel piatto, oppure vengono alimentati da un adulto anche quando si prevede che abbiano raggiunto autonomie in tal senso.

Può accadere che durante la giornata:

  • abbiano grosse difficoltà a separarsi dalla figura genitoriale per andare a scuola o alle attività sportive;
  • mostrino atteggiamenti di eccessiva sfida e noncuranza delle regole;
  • siano particolarmente agitati e necessitino di un eccessivo controllo;
  • possano accusare dei cali improvvisi nel rendimento scolastico;
  • si chiudano in loro stessi e abbiano difficoltà a creare relazioni significative con i pari;
  • dichiarino spesso di avere disturbi somatici (mal di testa, mal di pancia...)

Anche al momento del sonno, possono manifestare eccessive difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli durante la notte, non riescire a dormire nella loro camera o avere frequenti episodi di enuresi.

I bambini attraverso i loro atteggiamenti e/o comportamenti spesso cercano di comunicare il loro stato d'animo, ed è normale per un genitore sentirsi preoccupato e incapace di leggere e contestualizzare eventuali segnali di un disagio interiore.

Anche nel caso degli adolescenti il percorso di crescita può essere frenato da problemi che possono emergere sia a scuola che a casa. Un figlio può "improvvisamente" :

  • chiudersi in sé stesso;
  • diventare irrequieto o aggressivo;
  • cambiare abitudini alimentari;

In questi casi, la difficoltà del genitore è quella di riuscire a capire se si tratta di una fase transitoria, tipica dell'età che sta vivendo, oppure segnali di un disagio specifico che non vanno sottovalutati.
Spesso un confronto con un professionista scioglie questi dubbi e consente di trovare una soluzione idonea ad affrontare l'eventuale problema attraverso percorsi che rispondano al tipo di domanda di aiuto formulata, coniugata con le esigenze e i bisogni familiari emersi in sede di consultazione.